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LICEITÀ DELL’UTILIZZO DI IMPIANTI AUDIOVISIVI E STRUMENTI DI CONTROLLO

- L’Avvocato del Lavoro commenta:

Può un datore di lavoro installare apparecchiature nascoste di videosorveglianza al fine di monitorare i propri dipendenti?

-risponde l’Avvocato del Lavoro.

Cari lettori, l’Avvocato del Lavoro di Milano e l’Avvocato del Lavoro di Torino in questo articolo analizzano il tema riguardante l’installazione di apparecchiature non visibili di videosorveglianza per i controlli difensivi al fine di salvaguardare il patrimonio aziendale da comportamenti illeciti dei dipendenti analizzando una recentissima sentenza della Cassazione (sentenza n. 10636 del 2 maggio 2017) .

L’Avvocato del Lavoro preliminarmente chiarisce che è da considerarsi nullo il licenziamento intimato ad un dipendente in virtù di videoregistrazioni “occulte” effettuate nei locali aziendali durante l’orario di lavoro. Pertanto, i controlli difensivi, al di fuori di quanto previsto dall’Art. 4 della L. 300/1970 sono da intendersi leciti purché vi sia un giusto equilibrio tra i rispettivi diritti alla luce dei principi della ragionevolezza e della proporzionalità.

Peraltro, in tema di liceità dell’utilizzo di impianti audiovisivi e strumenti di controllo, la recente modifica dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori ad opera del D.Lgs. 151/2015 ha riformulato i presupposti, affiancando alle “esigenze organizzative, tecniche e produttive” le esigenze relative alla “sicurezza sul lavoro e tutela del patrimonio aziendale”: resta inteso che l’integrazione apportata risulta essere tanto generica quanto liberamente interpretabile.

Nel caso di specie, un ex-dipendente di un supermercato veniva licenziato per giusta causa dopo esser stato sorpreso, per mezzo di telecamere ed apparecchiature di controllo, a prelevare prodotti del reparto dolciumi del magazzino. Le telecamere in questione erano state installate da u