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Permessi Legge 104: licenziato chi ne abusa per riposarsi a casa

- L’Avvocato del Lavoro commenta:

Quali sono le conseguenze per un lavoratore che fruisce illecitamente dei permessi ex Legge 104/1992?

-risponde l’Avvocato del Lavoro.

Cari lettori, l’Avvocato del Lavoro di Milano e Torino in questo articolo analizza una tematica molto importante e portata alla ribalta da una recente vicenda processuale sottoposta all’attenzione della Corte di Appello, relativa al caso di un lavoratore, che beneficiava della Legge 104, il quale - anziché assistere la zia malata - restava tutto il giorno a casa a riposarsi…

L’Avvocato del lavoro, sulla scia di quanto stabilito dalla Cassazione, (sentenza n. 18411/2018) precisa che è legittimo il licenziamento del dipendente che per due giorni, usufruendo dei permessi previsti dall’Art. 33 comma 3 della Legge 104/1992, rimane a casa, invece che assistere il malato. Tale comportamento infatti può incrinare e minare irrimediabilmente la fiducia tra il datore di lavoro e il proprio dipendente.

La Corte di Appello ha ritenuto infatti legittimo il licenziamento per giusta causa intimato al lavoratore per abuso dei permessi ex Art. 33, comma 3, previsti dalla Legge n. 104 del 1992 : nel caso specifico l’azienda era riuscita a provare l’abuso di due permessi - mediante un’agenzia investigativa incaricata dalla società stessa, la quale in sede di testimoniale ha dimostrato come per ben due giornate, il lavoratore non fosse mai entrato o uscito dalla propria abitazione e pertanto non fornendo alla zia l’assistenza prevista.

Il licenziamento è dunque giustificato in tali casi, sia per il disvalore sociale ed etico della condotta del lavoratore, sia per la conseguente ed irrimediabile compromissione del vincolo fiduciario con il datore di lavoro.

Vuoi saperne di più e scoprire se anche tu hai subito un licenziamento legittimo o meno a seguito dell’utilizzo dei permessi Legge 104? Rivolgiti ad un nostro Avvocato del Lavoro di Milano o Torino!

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