IMPUGNAZIONE DEL LICENZIAMENTO: SOGGETTI LEGITTIMATI E TERMINE
L’Avvocato del Lavoro commenta:
Chi sono i soggetti legittimati ad impugnare un licenziamento e quali sono i termini che tassativamente devono essere rispettati affinché si possa impugnare un licenziamento?
-risponde l’Avvocato del Lavoro.
Cari lettori, l’Avvocato del Lavoro di Milano e l’Avvocato del Lavoro diTorino in questo articolo analizzano due aspetti rilevanti che ruotano intorno al tema dell’impugnazione del licenziamento:
i soggetti legittimati ad impugnare il licenziamento ed il termine per impugnare.
Considerando i soggetti legittimati è possibile sostenere che l’impugnazione del licenziamento è, in generale, proposta dal lavoratore; l’impugnazione può essere proposta da lavoratore, tramite l’assistenza di un Avvocato del Lavoro cui ha conferito mandato o, in alternativa, da un rappresentante del lavoratore munito di apposita procura (ad esempio, un legale rappresentante, Cass. 18 giugno 2014 n. 13857, a condizione che la procura (o la ratifica dell’operato del rappresentante) avvenga per atto scritto avente data certa anteriore alla scadenza del termine di decadenza.
In mancanza di procura specifica, l’atto di impugnazione è valido se ratificato per iscritto dal lavoratore. La procura o la ratifica devono essere portate a conoscenza del datore di lavoro entro il termine di 60 giorni dalla comunicazione datoriale (Cass. 4 marzo 1998 n. 2374). A tal fine non è necessaria la consegna della copia dell’atto, ma è sufficiente la comunicazione dell’esistenza dell’atto stesso e dalla sua data certa