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IN VACANZA DURANTE IL CONGEDO STRAORDINARIO? SI RISCHIA IL LICENZIAMENTO

- L’Avvocato del Lavoro commenta:

Il lavoratore in congedo straordinario che tipo di assistenza deve prestare? Quali sarebbero gli effetti di un suo eventuale allentamento?

Cari lettori, l’Avvocato del Lavoro di Milano e l’Avvocato del Lavoro di Torino in questo articolo analizzano un tema molto delicato che riguarda il congedo straordinario.

L’Avvocato del Lavoro preliminarmente precisa che il lavoratore in congedo straordinario è tenuto a prestare al disabile un'assistenza permanente, continuativa e globale che realizzi, nella quotidiana condivisione dei bisogni, una costante relazione di affetto e di cura. Se il dipendente se ne va in vacanza durante il periodo di congedo rischia un abuso del diritto qualora, a seguito dell'allontanamento, non abbia preservato le finalità primarie e prevalenti dell'intervento assistenziale e ciò può costargli anche il posto di lavoro.

Tale concetto è stato altresì chiarito dalla Corte di Cassazione, sezione lavoro, nella sentenza n. 19580/2019 accogliendo il ricorso di una società che aveva licenziato un dirigente.

Analizziamo brevemente il caso.

Nel dettaglio, al dirigente era stato concesso un congedo straordinario per due anni ex art. 42 del d.lgs. n. 151/2001 per assistere il padre disabile. Il licenziamento era scattato in quanto questi, durante il periodo di congedo, si era allontanato "per andare in ferie", concedendosi un viaggio in bicicletta a molte centinaia di chilometri di distanza dalla sua abitazione

Un licenziamento che la Corte d'Appello riteneva privo di giusta causa, non essendo richiesta al dipendente "una assistenza per